Cultura e tradizioni del territorio reggiano
L'economia provinciale, da sempre fondata sull'agricoltura e sul commercio dei prodotti della terra, ha visto negli ultimi 60 anni la completa meccanizzazione del lavoro agricolo, l'espandersi della piccola e media industria, il proliferare di imprese artigianali. Questa veloce trasformazione ha cambiato radicalmente il paesaggio, l'economia, la società, e i modi di vita tradizionali.
Ci sono tuttavia dei luoghi, i musei etnografici, veri e propri depositi di memoria, dove è ancora possibile conoscere abilità tecniche, saperi, comportamenti tradizionali di coloro che hanno abitato e abitano la nostra provincia.
San Martino in Rio
Riprendendo la Via Emilia in direzione di Reggio e proseguendo per San Martino in Rio potrà visitare nella Rocca Estense il Museo dell'Agricoltura e del Mondo Rurale ricca raccolta di documenti, testimonianze e oggetti distribuiti in sezioni dedicate al territorio, alla produzione agricola, alla lavorazione di canapa, truciolo e saggina, alla trasformazione alimentare, alla casa rurale, al ciclo della vite e del vino. e al lavoro artigianale del falegname/bottaio, del sarto e del calzolaio. Una sezione è dedicata alla tradizione lavorativa e alla dimensione produttiva di una famiglia padronale dei primi anni del secolo XX.
Campagnola Emilia
Da San Martino in Rio, in direzione Novellara si arriva a Campagnola Emilia, dove un gruppo di appassionati ha raccolto nel Museo dei trattori e delle macchine d'epoca: trattori Landini a testa calda, locomobili, una serie di motori Slanzi, moto degli anni '30, '40, '50, e ciclomotori a quattro tempi.Rolo
Non lontano da Campagnola si trova Rolo con il suo Museo della Tarsia. Nelle sale del museo sono illustrate la storia e la fortuna della tarsia rolese e sono esposti numerosi esemplari di tavoli, cassettoni, armadi ed altri mobili oltre agli attrezzi del mestiere. Il museo si configura anche come centro di documentazione.Boretto
Il visitatore che inizi il suo viaggio da Boretto, importante centro sul fiume Po, potrebbe cominciare il suo percorso dal Museo del Po e della Navigazione interna, esposizione di imbarcazioni fluviali e di materiali della navigazione sul Fiume Po. A poca distanza potrà visitare anche la Casa dei Pontieri "Museo Gialdini": allestita in un ambiente che ha fatto parte delle strutture collaterali del vecchio ponte in chiatte che collegava Boretto a Viadana.Brescello
Proseguendo verso la Via Emilia fino a Brescello potrebbe fare una sosta all'interno del famoso Museo Peppone e Don Camillo in cui sono esposti gli strumenti di lavoro del liutaio Raffaele Vaccari.Castelnovo Sotto
Di recente apertura e di riconosciuta importanza a Castrelnuovo di Sotto il Museo della Maschera del Carnevale conserva un patrimonio unico, sotto il profilo storico-artistico, costituito da 222 pezzi (maschere, antichi stampi in metallo e modelli originali in gesso), della fabbrica artigianale di maschere, fondata nel 1810 da Prospero Guatteri e rimasta attiva fino al 1933.Sempre in paese è visitabile, ma con prenotazione telefonica, Il Museo delle tappatrici turatrici d'epoca, collezione privata composta da oltre 200 macchine tappatrici d'epoca (dal 1600 al 1950).
Gattatico
Continuando il viaggio nella bassa pianura reggiana è d'obbligo fermarsi al Museo Casa Cervi di Gattatico allestito nella casa colonica abitata dalla famiglia Cervi dal 1934. E' un museo della Resistenza e della storia del movimento contadino, all'interno conserva gli arredi originali della famiglia e le attrezzature agricole usate per la lavorazione del podere.Montecchio Emilia
Deviando verso la pedecollina ed arrivando a Villa Aiola di Montecchio potrà visitare il Museo della Civiltà Conmtadina e Artigianale della Val d'Enza che raccoglie oggetti e strumenti di lavoro del mondo contadino con particolare riferimento alla produzione del Parmigiano - Reggiano. In prossimità del museo è possibile vedere due caselli storici per la lavorazione del formaggio, uno settecentesco al fuoco vivo di legna ed uno più recente a vapore.Nelle vicinanze si trova anche il Museo del Vino “La Rampata” organizzato dall'Azienda Vinicola Medici Ermete & Figli, che ha raccolto strumenti utilizzati un tempo per la lavorazione delle uve e la trasformazione in vino.
Castelnuovo ne' Monti e zona appenninica
Anche la zona appenninica possiede musei interessanti: il Museo della Civiltà contadina annesso all'Istituto Agrario Motti di Castelnuovo ne' Monti e il Museo del Maggio di Villa Minozzo.Il primo raccoglie raccoglie circa 1800 pezzi, tra oggetti di uso comune e attrezzi di lavoro, databili dal 1700 al 1950. Il secondo si propone non solo come luogo di conservazione dei copioni, dei costumi, delle attrezzature di scena, ma anche come centro attivo ed utile alle compagnie del Maggio ed agli studiosi che si sono interessati a questo spettacolo.A Cervarezza di Busana il Museo del sughero espone antiche macchine e attrezzature per la lavorazione del sughero.